Restano accesi i riflettori sulla Sezione G. Guarini: a pochi giorni dalla visita del Presidente Nazionale Marcello Nicchi gli arbitri pordenonesi hanno accolto nella loro terra
Nicola Rizzoli, arbitro di punta nel panorama nazionale ed internazionale, reduce dalla direzione della finale dell'ultima Champions Legue a Wembley e fresco di nomina per i prossimi Mondiali Fifa in Brasile.
L'indiscussa importanza dell'ospite ha portato numerosi colleghi di altre sezioni a partecipare alla serata, che si è svolta per l'occasione, al Teatro del Collegio Don Bosco di Pordenone e che ha visto oltre
200 persone presenti.
Senza perdersi troppo in convenevoli il fischietto di Bologna ha iniziato la sua riunione mettendo in chiaro un concetto: l'arbitro deve essere coraggioso, deve avere il
coraggio di spiccare, di lasciare una buona prima impressione nelle occasioni che gli si presentano. Quale migliore occasione per tanti giovani arbitri di mettersi in mostra se non in un incontro ravvicinato con il più importante arbitro italiano del momento? !
La serata, dunque, assume da subito la forma di un dialogo, un acceso botta e risposta tra Nicola e la platea, che ascolta, impara, e, dopo qualche remore iniziale, risponde. Si discute soprattutto di
episodi, di interpretazioni, di
decisioni più o meno complicate, il tutto grazie soprattutto ai tanti video a disposizione degli arbitri Uefa che Rizzoli ha condiviso con tutti i presenti.
Una riunione interattiva quindi, in cui, tra un episodio e l'altro, c'è stato anche lo spazio per tanti aneddoti interessanti e qualche curiosità sulla vita di un arbitro che è arrivato al top della carriera, ma, nonostante ciò, ha dimostrato a tutti di non aver perso alcuno stimolo, di avere ancora tanta voglia di stare in mezzo a giovani arbitri, di condividere emozioni ed esperienze con chi lo vede come un esempio da seguire e, perché no, di togliersi ancora qualche personale soddisfazione.
Un lungo e sincero applauso ha chiuso ufficialmente l'incontro, che è poi continuato informalmente per una buona mezz’ora tra battute “fuori campo” e innumerevoli richieste di foto ricordo. A seguire quindi, come nelle migliori tradizioni, in una trattoria della zona in cui concludere nel modo più bello una serata indimenticabile per la sezione di Pordenone.
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Ⓒ Riccardo Turchet
