SEZIONE
Renato Cicconetti torna in sezione
18/10/2014

Evento speciale venerdì 12 ottobre in occasione della RTO.
Dopo 40 anni, ritorna in Sezione Renato Cicconetti arbitro benemerito associato alla Sezione di Udine.
Cicconetti nato arbitralmente a Pordenone, dove arrivò dall' Abruzzo nel 1950 per svolgere il servizio di leva quale ufficiale dei bersaglieri nel mitico 8° Reggimento, smessi gli abiti militari si fermò in Friuli dove iniziò una brillante carriera nel mondo bancario. A Pordenone nacquero i suoi tre figli e a Pordenone entrò in Sezione per iniziare il corso arbitri. Dopo l'attività quale arbitro in serie C entrò nel "corpo guardalinee" dove arrivò ai massimi livelli con ben 106 gare in Serie A e 4 internazionali. Inizialmente in terna con l'internazionale pordenonese Bruno De Marchi, svolse soprattutto il ruolo accompagnando l'internazionale cormonese Paolo Toselli.
In Sezione a Pordenone rimase per ben 18 anni dove svolse il ruolo di Consigliere, Segretario e Vice Presidente.
Così un pò di nostalgia, la scorsa primavera, lo ha portato a chiamare il Presidente della nostra Sezione Luca Cavanna e a chiedergli di poter essere per una sera ancora, nella sua prima Sezione. Accompagnato dai due decani pordenonesi Luciano Mazzon e Dario Zanette, suoi vecchi "compagni" nei campi, Renato è stato accolto dal Presidente del CRA Massimo Della Siega, associato pordenonese, in visita per la RTO di inizio stagione, dal Presidente Luca Cavanna, dai Consiglieri e da tutta la Sezione che, sebbene composta per la quasi totalità da giovani e giovanissimi, gli ha tributato una calorosa accoglienza.
A Renato è stato donato un libro sulla storia di AIA Pordenone, nel quale gli è dedicato un intero paragrafo, e il gagliardetto sezionale. Renato ha voluto quindi esprimere con poche parole attraverso le sue "rime baciate", un sincero augurio a Riccardo Ros di poter seguire le orme di Bruno De Marchi e a tutta le Sezione di Pordenone le migliori fortune.
Un affettuoso e lungo applauso lo ha salutato, portandolo ad una spontanea commozione. Un affetto segno di rispetto che i nostri ragazzi , pur lontani per approccio generazionale da "quei tempi", hanno voluto tributargli avendo colto lo spirito della sua visita: un' unica e grande passione per l'attività arbitrale, non scalfita dalle intemperie del tempo e dal trascorrere degli anni e delle generazioni, per coloro che hanno calcato, calcano e calcheranno i terreni di gioco con.... "giacchetta nera e fischietto".

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